Dopo tanti romanzi di narrativa giapponese, avevo decisamente bisogno di tornare al buon vecchio fantasy. Ma cosa iniziare? Il fantasy è rinomato per le sue saghe lunghissime. E prima o poi voglio impegnarmi con Erickson, Hobb, Gemmell… ma non stavolta. Ho puntato su Il libro magico, un fantastico libro per ragazzi di China Miéville. La traduzione del titolo mi ha lasciato perplesso: effettivamente un libro parlante è presente nel testo, ma rimane pur sempre una piccola parte della trama. Ho controllato le altre edizioni: tutte hanno proposto come titolo il nome della Londra alternativa (Lombres per il mercato francese, LonNiedyn per l’edizione polacca e così via). Penso sia un peccato perché a mio avviso Il libro magico non rende bene come titolo. Per il resto, ho trovato la traduzione del romanzo davvero fantastica: ci sono moltissimi neologismi e ho apprezzato come sono stati resi dal traduttore.
Personaggi de Il Libro magico by Meredith McClaren
Il libro magico è un fantasy avventuroso, con molte bizzarrie tipiche di Miéville e uno stile più fluido e accessibile rispetto ad altri lavori come Perdido Street Station. Mi ha ricordato un po’ Philip Pullman, Neil Gaiman e Ursula K. Le Guin. Nella postfazione, Miéville scrive:
Come sempre, sono in debito con troppi scrittori per poter fare un elenco completo, ma per questo libro hanno rivestito un’importanza particolare Joan Aiken, Clive Barker, Lewis Carroll, Michael de Larrabeiti, Tanith Lee, Walter Moers e Beatrix Potter. Un ringraziamento speciale è dovuto a Neil Gaiman, per il generoso incoraggiamento e per i suoi indispensabili contributi alla creazione di una fantasmagoria di Londra, soprattutto con Nessun dove.
Scheda del libro
Titolo | Il libro magico |
Autore | China Miéville |
Data | 2007 |
Pubblicazione italiana | 2007 |
Editore | Fanucci |
Traduttore | Nello Giugliano |
Titolo originale | Un Lun Dun |
Pagine | 352 |
Reperibilità | Reperibile in ebook |
Trama
Zanna e Deeba sono due ragazze di dodici anni che si ritrovano invischiate in un’avventura sensazionale, nientedimeno che il salvataggio di un’intera città (ma potenzialmente di tutto il mondo?). NonLondra, una città speculare di Londra accessibile in svariati modi, è in pericolo: lo Smog, filtrato lentamente dalla città gemella, è diventato una creatura senziente che vuole divorare tutto. I Profezieri, guidati da un libro parlante (il Libro magico del titolo, difatti), aspettano l’arrivo della Shwazzy: un eroina che può salvare NonLondra dallo Smog. Miéville utilizza cliché tipici del fantasy, lo riconosco, tuttavia il modo in cui li rielabora è originale. La Shwazzy è proprio Zanna, che viene osannata e acclamata da tutti i cittadini di NonLondra; alla prima battaglia importante, ecco cosa succede (succede al 20% del libro, niente di eccessivamente spoileroso)…
Si girò, le mani strette a pugno; batté i piedi, per metà impressionante e per metà una mocciosa. Prese una stecca dallo schienale di una delle sedie rotte e la sollevò come una mazza. «Lasciatemi stare!» urlò, e corse verso la scena dei combattimenti. «Zanna!» gridò Deeba. «No!» «Aspettate!» sbraitò Malta, quando Deeba e diversi Profezieri si fecero avanti per fermare Zanna. La sua voce risuonava di un trionfo pronto a esplodere. «‘Lei prevarrà al primo incontro…’» «Lasciatemi stare!» urlò di nuovo Zanna e, agitando il pezzo di legno, si lanciò nella battaglia, con Deeba che la inseguiva per bloccarla. «È giunto il momento» disse Malta. Zanna piegò le dita ad artiglio. Il vento turbinava in modo innaturale attorno a lei. «Sentilo, Shwazzy, si sta alzando» gridò Malta. I Profezieri fissavano la scena a occhi sgranati. «Che sta facendo?» urlò Deeba. «Ciò che è nata per fare» rispose Malta.
Ecco il momento topico: Zanna decide di farsi avanti, forte della profezia che l’ha designata come eroina destinata a salvare il mondo. Eppure le cose non vanno come ci si aspetta…
I puzzomani si avvicinarono. Deeba strinse Caglio a sé. L’aria era un torrente che scorreva intorno a Zanna. La ragazza alzò la mano destra, con il suo bastone-bacchetta-scheggia, e un’ondata di vento si riversò sui combattenti, facendo barcollare i puzzomani. I bidoninja balzarono al fianco di Zanna. Lei si girò, e guardò Deeba negli occhi. Per un attimo, parve risplendere. Deeba la guardò sbalordita. «Zanna» sussurrò. «Shwa…» Un puzzomane si fece largo nel cordone di bidoninja e colpì Zanna dietro la testa. All’istante, la ragazza si accasciò a terra.
Zanna viene sconfitta letteralmente alla prima sfida! Altro che Schwazzy, altro che prescelta! Questo passaggio, oltre a farmi ridere, mi ha lasciato un po’ spiazzato: e ora che succede?
La trama è davvero una classica avventura piena di scoperte: da un lato c’è da dire che le ragazze non hanno idea di chi doversi fidare (infatti fino alla fine non è chiaro chi sta dalla parte di cosa), dall’altro c’è un worldbuilding immaginifico e spettacolare che desta sempre stupore. Una delle missioni più assurde riguarda il convincere un pappagallo alfa, che vive in una foresta cresciuta dentro un appartamento, a consegnare una… piuma.
Worldbuilding
«Quella è Spettronia, lì dove ci sono i tetti tremolanti. Quello è il Mercato. Quelle torri senza finestre? È il Labirinto di Dietromura. Quella grossa struttura simile a una ciminiera? È l’ingresso della biblioteca.»
«Perché sei qui?» gli chiese Zanna.
«A Londra non avrei mai potuto fare una cosa del genere, non trovi?» Reggendosi al palo, Jones si sporse sopra la città.
«Lo vedete quello?» Indicò un palazzo fatto di stampanti e televisori rotti.
«Ne abbiamo visto uno simile» rispose Zanna.
«Obadì l’aveva chiamato… com’era?» «Una casa solfosa?» disse Deeba. «Vedrete un sacco di solfa tecnologica qui» spiegò Jones. «Solfa. Scarti Obsoleti che Londra Facilmente Abbandona. Quando gettate via un oggetto, lo condannate a essere obsoleto. E quello filtra fino a NonLondra. Si possono vedere i resti di questo passaggio, magari una macchia secca su un muro. È da dove è passata la solfa. E, qui, spuntano per strada come funghi.
«I soldi che mi voleva dare il vostro amico? Tutte le banconote e le monete fuori corso e le valute straniere che i Londinesi buttano via. Qualche anno fa, quando l’Europa si è liberata di tutto il vecchio denaro e voi vi siete ritrovati con un sacco di spiccioli vecchi e inutili, un bel po’ di quel denaro è arrivato qui; a un certo punto ce n’era troppo, e così è salita l’inflazione. L’abbiamo gettato a palate nella macinaquattrini… In ogni caso, ecco più o meno come i vari oggetti finiscono da noi.
A NonLondra arriva un mucchio di roba da Londra: interessante il modo in cui il passaggio dalla sterlina all’euro abbia influenzato questa dimensione alternativa. La città è costituita da edifici bizzarri, tra cui ad esempio una casa a forma di frutto, una a forma di S, una a forma di Y, una avvolta da rotoli di corda… poi ci sono luoghi molto importanti come Spettronia (dove vivono i fantasmi), la Fossa di Gran Parole (una biblioteca in cui bibliotecari si spostano volteggiando in delle imbracature) e il più inquietante di tutti: l’Abbazia di Webminster, dove vivono le temibili Finestre Nere (c’è qui un doppio gioco di parole intraducibile, come sottolinea il traduttore: Webminster e Westminster da un lato, Black Window e Black Widow dall’altro).
Lo Smog
Lo smog, illustrazione di Miéville
«Ai tempi della vostra vecchia regina,» continuò il libro «Londra si riempì di fabbriche, e tutte avevano le ciminiere. Nelle case bruciava il carbone. E nelle fabbriche bruciava di tutto, con un fumo pieno di agenti chimici e veleni. Ma anche i crematori, le ferrovie e le centrali elettriche aggiungevano i loro effluvi.» «I loro cosa?» «Sporcizia» spiegò Pulpito. «Aggiungete tutto questo alla nebbia, ed ecco la ricetta per uno stufato di fumo» proseguì il libro. «Così denso che gli diedero il nome di ‘zuppa di piselli’. Il colore era tra il giallo e il marrone, e scese sulla città come un cane puzzolente. Entrava nei polmoni degli abitanti. Li poteva uccidere. Ecco cos’è lo smog.» «Be’,» fece Malta «ecco cosa era. Ma poi è successo qualcosa.» «Ci stavo arrivando» rispose il libro con tono seccato. «Come stavo dicendo, all’inizio era solo una nube sudicia. Disgustosa, ma intelligente quanto un ceppo di legno. Ma poi è successo qualcosa. «Al suo interno vorticavano così tanti agenti chimici che a un certo punto si scatenò una reazione. I gas, i vapori, mattoni e ossa polverizzati, acidi e alcaloidi incendiati dai fulmini si surriscaldarono per poi raffreddarsi, punzecchiati dai fili della corrente e rimestati dal vento – reagirono uno con l’altro e crearono un enorme cervello espanso in quella nube. «Lo smog cominciò a pensare. E fu così che divenne lo Smog.»
Il blabirinto, i telefoni a vespe e Mr Parlatore
A NonLondra i telefoni non funzionano; gli unici telefoni funzionanti sono quelli le cui vespe sono state addestrate da Mr Parlatore. Ma entrare nei suoi territori è molto pericoloso, il telefono è davvero difficile da trovare (è posto all’interno di un labirinto), e ci sono molte creature e a difenderlo. Che dire, innanzitutto complimenti a Miéville per aver pensato a un telefono che funziona a vespe… ma non è tutto. Mr Parlatore è tutto un programma!
Mr Speaker, illustrazione di China Miéville
Al centro di quella sala immensa, c’era un uomo seduto su un trono rialzato. O meglio, pensò Deeba, una specie di uomo. Sotto le vesti sontuose, il corpo e gli arti erano sottili come stecchi. La testa era allungata e deforme per via di una bocca assolutamente gigantesca. Era grande quasi quanto tutto il resto del corpo. L’immensa mascella zannuta si muoveva in modo esagerato quando l’uomo parlava con quella sua voce sorprendentemente alta. Indossava una corona di spine capovolte e Deeba si rese conto che erano in realtà megafoni e che scendevano fin davanti alla sua bocca per amplificare ancor di più la voce.
«CAPOLINEA!» chiamò l’uomo. «ROCCHETTO! FATE AVVICINARE I COLPEVOLI. GECO!» Quando Mr Parlatore parlò, Deeba vide un rapido movimento davanti alla sua bocca.
«E quello cos’era?» sussurrò Hemi.
«SILENZIO!» urlò Mr Parlatore, e Deeba trasalì alla vista di una creatura vivente che scivolava fuori da quella bocca enorme, zampettava come un millepiedi lungo la camicia e poi spariva.
«NON SI PARLA SENZA PERMESSO!» A ogni parola, un nuovo, strano animaletto sembrava prender vita da dietro i suoi denti. Volavano, camminavano o scivolavano nella stanza, e Deeba si rese conto che ce n’erano centinaia, tutti in attesa. E nessuno aveva la bocca. «
E COOOOSÌ» disse lentamente Mr Parlatore osservando Deeba mentre una specie di lumaca gli spuntava tra le labbra. «SEI INVIDIOSA DEI MIEI PRONUNCETTI?» Vennero fuori altri cinque animali. Uno, uscito dalla sua bocca insieme alla parola ‘invidiosa’, era un meraviglioso pipistrello iridescente.
«SOLILOQUIO!» urlò Mr Parlatore. Le sue enormi labbra si allungarono attorno al suono della voce che parve coagularsi in materia. La parola si addensò e cadde fuori dalla bocca, prendendo forma e colore e rotolandogli in grembo simile a una sfera tremolante. Si aprì timidamente e si guardò attorno. La parola ‘soliloquio’ era un quadrupede sinuoso con un lungo collo. Mr Parlatore lo guardò inarcando un sopracciglio. Il pronuncetto zampettò via, si scrollò, si alzò sulle zampe posteriori e afferrò Hemi. «Ehi» fece il mezzo fantasma, poi chiuse di scatto la bocca quando Mr Parlatore si voltò a fissarlo.
«PRONUNCETTI» disse Mr Parlatore. «LE MIE PAROLE CHE PRENDONO VITA.» Altre creature uscirono veloci dalla sua bocca. «GOMMA!» urlò lui, e dalle sue labbra filtrò un essere a metà tra lumaca e serpente che si avvolse alle caviglie di Deeba. «Meno male che non durano in eterno» sussurrò il libro. «O potrebbe conquistare tutta NonLondra.»
«STAI PARLANDO?» Altri pronuncetti caddero dalle fauci di Mr Parlatore. «NON TI HO DATO IL PERMESSO! SILENZIO! CARTOGRAFIA!» L’ultima parola era una creatura simile a una bombetta con tante zampe da ragno e una coda di volpe. In tutta la sala, i pronuncetti tremarono.
Menzione d’onore
Si potrebbe parlare per ore delle trovate fantastiche ne Il libro magico, ma meglio non appesantire troppo l’articolo. Metto giusto un’ultima cosa sotto spoiler.
Personaggi
Il libro magico è pieno di personaggi peculiari, alcuni molto importanti per la trama, altri giusto di passaggio ma comunque interessanti da osservare. NonLondra è piena di esseri umani e di creature… miste.
Molti di quegli individui sembravano umani (anche se i loro colori erano davvero strani) ma una parte considerevole non lo era. Deeba e Zanna videro occhi a bolla, branchie e diversi tipi di code. Guardarono con stupore un cespuglio di rovi che passò lì accanto, stretto in un completo due pezzi, con un intrico di bacche, spine e foglie che usciva dal colletto.
Deeba, Zanna, Hemi, Yorick Cavea, Obadì, Jones, l’Ombrellissimo, Instible in una illustrazione di rebekieb
Zanna e Deeba
Le due amiche sono due normalissime ragazze di 12 anni. Per tutta la lettura del libro, ho sempre pensato che avessero pensieri perfettamente coerenti con la loro età: preoccupazione per i genitori rimasti a Londra, difficoltà ad ambientarsi in un posto nuovo, ingenuità nel fidarsi alla cieca… in particolare Deeba risulta più simpatica, per motivi che saranno chiari andando più avanti con la storia.
Deeba e Caglio, Non sono riuscito purtroppo a trovare i credits per questa illustrazione
Yorick Cavea
Idem come sopra, sigh
Uno dei personaggi più originali inventati per Un Lun Dun è Yorick Cavea, un uccellino intelligente che sfrutta dei corpi umani per soddisfare il suo spirito avventuroso.
Yorick Cavea era un uomo alto. Indossava una veste da camera di seta e in mano teneva un bicchiere di whisky o qualcosa del genere. Ma sulle sue spalle umane, al posto della testa c’era una di quelle vecchie gabbie da uccello a forma di campana. E dentro la gabbia c’erano uno specchietto, un osso di seppia, e un bell’uccellino appollaiato su un piccolo trespolo. L’uccello cinguettò. «Ah, Yorick» lo salutò il libro. «Anche io sono contento di rivederti.» Cavea strinse la mano a Deeba, a Hemi e a Calderone, che aveva braccia umane. L’uccello fischiettò.
Il libro magico
Il libro magico, un libro parlante, è custodito presso i saggi di NonLondra, ossia i Profezieri. Il libro è pieno zeppo di profezie sulla città, ma non è chiaro quali siano vere e quali no; siccome pare si sia sbagliato sulla Schwazzy, non è tenuto molto in considerazione dai Profezieri. Io l’ho trovato molto spiritoso.
Altri personaggi
Carrellata di personaggi che mi sono rimasti impressi: Hemi, un ragazzo metà umano, metà fantasma; Skull, un insieme di pesci che vivono tutti insieme dentro una tuta da palombaro; Rosa, una delle autiste degli autobus di NonLondra; Caglio, un cucciolo di spazzatura che si è affezionato alle protagoniste; Rottombrello, chiamato il Nonbrellissimo, a capo di tutti i nombrelli di NonLondra; Margarita Graffetta, bibliotecaria…
Stile
Infine, una menzione sullo stile. Con Miéville siamo abituati ad uno stile piuttosto ostico e complicato: ne Il libro magico, invece, lo stile è molto scorrevole e chiaro. Non ci sono parole oscure o troppo complicate, i neologismi sono tutti simpatici ed originali (tipo i bidoninja), e i dialoghi sono abbastanza divertenti. Non mancano le metafore particolari, tipiche di Miéville.
Conclusione
Il libro magico è un bellissimo romanzo, davvero un ottimo esempio di narrativa per ragazzi. Io però lo consiglio a tutti; al momento è reperibile solo in ebook (controllate i siti di ecommerce perché è spesso scontatissimo). Però chissà, spero che la Fanucci lo ristampi, magari con una nuova veste grafica più fantasiosa e adulta: merita davvero di essere letto. Oltretutto lo consiglierei assolutamente come libro da leggere a scuola: lo avrei amato allora come l’ho amato adesso.
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